Racconti di una Liberazione

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RICORDIAMO IL PASSATO La storia del lungo e tormentato periodo, dalla sera tra l'8 ed il 9 set- tembre 1943 al pomeriggio del 19 maggio 1944, quando giunsero le truppe Alleate sia di monito ed esempio a Noi come alle future generazioni. In quel periodo di tempo tutta la nostra popolazione lotto, dignitosamente, per reagire all’invasione nazista, nella speranza di un avvenire di pace, di giustizia, di progresso e di liberta. Il martirio di Gaeta è scandito da un susseguirsi di tragici avveni- menti che prostrarono la cittadina ed i suoi abitanti. La posizione strategica del centro marittimo risultò preminente ap- pena dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, con il tentativo da parte dei tedeschi di bloccare le unità militari al molo S. Antonio e la conquista del presidio militare e del territorio urbano. Tra le unità navali non potette allontanarsi la regia nave officina Quarnaro, che si coprì di gloria oppo- nendo uno scontro violento alle armi tedesche. Iniziò così l 'odissea della popolazione, costretta ad abbandonare pri- ma il quartiere S.Erasmo ( 13 settembre 1943) e poi il quartiere Portosalvo (24 settembre 1943). Gli abitanti cercarono rifugio, privi di ogni sostegno morale ed economico, nelle campagne di Arzano, Casalarga, Longato, Vi- vano e S. Agostino; sui rilievi del Colle e delle Vignole. Saranno, in gran parte, costretti per i continui rastrellamenti, le razzie ed i soprusi da par- te nazista, nella speranza di migliori condizioni di vita, ad allontanarsi definitivamente dal territorio cittadino portandosi in altri comuni e fino a Roma. Molti altri nostri concittadini furono, invece, deportati nei lager della Germania. Gaeta rimasta così deserta diveniva preda delle barbarie naziste, che distrussero le opere portuali militari e civili , gran parte del tessuto urbano di più recente formazione (la "citta giardino" di Serapo), i rioni popolari della Spiaggia e del Pizzone, gli edifici pubblici e quelli militari; la struttura ferroviaria. Ancora più spaventosi furono il saccheggio di tutte le abitazioni e le devastazioni nell'area di Via Indipendenza: oltre il 75% del complesso urbano risultò dunque gravemente colpito; il 100% delle opere pubbliche. A ricordo di quel triste periodo venne conferita a Gaeta (15 febbraio 1961) dal Presidente della Repubblica la medaglia d'argento al valor ci- vile con la seguente motivazione: "Sopportava, con dignitosa fierezza, ripetuti, violenti bombardamenti aerei e navali che arrecavano gra- vi distruzioni agli abitati ed uccidevano numerosi suoi figli. Subiva stoicamente crudeli rappresaglie del nemico invasore, mai piegan- do nella sua fede in un'Italia migliore". Luigi Cardi

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