Miramare serapo e dintorni

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Antonio Riciniello
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Tra i lettori dei miei libri, qui a Gaeta, vi è un mio caro amico,
l'avvocato Giuseppe Gallinaro, la cui famiglia, lo stabilimento
balneare MIRAMARE di Serapo, annovera tra i suoi affezionatis-
simi clienti. Bene, l ’ho incontrato l ’altro giorno nell ’ufficio postale
di Gaeta e, nella breve chiacchierata che abbiamo avuto ad un
certo punto mi ha chiesto a bruciapelo: possibile, proprio tu che
vivi sulla spiaggia di Serapo da sempre, non scrivi qualcosa sulla
vita di questa spiaggia?
Caro Giuseppe, gli risposi, o sei un indovino o leggi nel pen-
siero! Quando seppe che questo argomento lo stavo affrontando
e che l ’ultimo scritto che sto preparando e che probabilmente
vedrà la luce la prossima estate, tratta proprio della balneazione
sulla spiaggia di Serapo e dintorni, ebbe un piacevole sorriso di
meraviglia, forse pensando alle sue profetiche intuizioni o forse
per vedere appagato un suo intimo desiderio.
Infatti, da tempo sto lavorando su questo argomento. I'idea
originale era quella di ricordare i sessanta anni di vita dello sta-
bilimento balneare di famiglia, il MIRAMARE appunto. Poi sotto
i tasti della macchina da scrivere, il tema si è naturalmente am-
pliato fino a spaziare su tutta la spiaggia, diciamo sulla balnea-
zione a Gaeta, che è un fatto, oggi, di economia generale della
città tirrena.
Dagli inizi del secolo scorso agli anni venti, la Spiaggia di
Serapo era conosciuta e frequentata soltanto da pochi pescatori
che vi tiravano la sciabica e da qualche sparuto bagnante che vi
installava cabine private.Intorno agli anni venti nacque Serapo,
una spiaggia d'incanto scoperta dai falegnami gaetani che vi
hanno impiantato i primi stabilimenti balneari in legname, da loro
stessi progettati,preparati e montati.
E così dal 1920 fino ad oggi, la spiaggia ha visto nascere sulla
sua dorata sabbia, una quindicina di complessi balneari, tutti ben
attrezzati e funzionali.
Ma "l’esplosione" balneare a Gaeta ha una data ben precisa,
che coincide con l ’utilizzo della litoranea Flacca, aperta al traf-
fico nel 1958. L’apertura della litoranea, che collega Terracina a
Formia via Sperlonga—Gaeta, ha fatto conoscere alle popolazioni
locali e soprattutto ai forestieri, tutta quella riviera di ponente
ricca di spiagge, spiaggette e insenature varie che fecero gioire
gli antichi romani: le grotte di Tiberio a Sperlonga, la villa ro-
mana di Gneo Fonteio, che ha dato il nome alla spiaggetta di Fon-
tania a Gaeta e le varie ville romane sparse sul suolo gaetano ne
sono una evidente testimonianza.
Quel giorno in cui incontrai l ’amico Giuseppe è ormai molto
lontano nel tempo. Scrivere, come i miei lettori sanno, è un poco
la mia passione. Ma questa passione, negli ultimi tempi si è un
tantino appannata. Ecco perché questo scritto è maturato, foglio
su foglio, nell ’arco di diversi anni. Spero che nel 2014 “Serapo e
dintorni " possa vedere la luce.
A questo punto ho chiesto a mio fratello Rino, che al Mira-
mare tanto sta dando, di darmi una mano anche con i suoi ricordi.
Ed ecco che questo libro "Miramare, Serapo e dintorni " ha preso
la sua forma attuale, diciamo, una scrittura a due menti piu che a
quattro mani.
A Serapo, ai villeggianti che la frequentano e a tutti i clienti
del Miramare dedico questo scritto.
 
ANTONIO RICINIELLO
 
 
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